“Quando hanno vinto la guerra fredda, gli Stati Uniti si sono dichiarati i rappresentanti di Dio sulla terra, persone che non hanno responsabilità, ma solo interessi. Hanno dichiarato sacri questi interessi [e ciò] rende il mondo instabile”.
È questo uno dei passaggi principali del discorso pronunciato dal presidente Putin al Cremlino, durante il Forum Economico Internazionale di San Pietroburgo (SPIEF). Oggi nuovi centri di potere sono emersi, l’ordine mondiale unipolare non tornerà e il modo di pensare “coloniale” è fallito, ha dichiarato.
Questi “cambiamenti veramente rivoluzionari e tettonici nella geopolitica, nell’economia globale, nella sfera tecnologica, nell’intero sistema di relazioni internazionali” sono “fondamentali, cruciali e inesorabili”, ha detto Putin. “È un errore suggerire […] che le cose torneranno alla normalità, che tutto sarà come prima. Non è così”.
Secondo il presidente quando gli Stati Uniti e i loro alleati hanno lanciato la campagna per “cancellare” la Russia, speravano di colpire e minare l’economia e la società russa. Le sanzioni si sono invece ritorte contro i loro creatori, aggravando i problemi sociali ed economici, facendo aumentare il costo di cibo, elettricità e carburante e danneggiando la qualità della vita in tutto l’Occidente, ma soprattutto in Europa.
“L’Unione Europea ha perso completamente la sua sovranità politica e le sue élite burocratiche stanno ballando al ritmo di qualcun altro, accettando qualsiasi cosa venga detta loro dall’alto, causando danni alla loro stessa popolazione e alla loro stessa economia”, ha detto Putin. I cittadini dell’UE pagheranno il prezzo di “decisioni avulse dalla realtà e prese in contrasto con il buon senso”, ha aggiunto.
“Non date la colpa a noi, ma a voi stessi”, ha detto Putin riferendosi agli alti prezzi dell’energia e delle materie prime in generale. “L’aumento dei prezzi di Putin”, come ha detto la Casa Bianca è una “stupidaggine progettata per persone che non sanno leggere o scrivere”.
Le sanzioni degli Stati Uniti e dell’Unione Europea contro la Russia – in particolare per quanto riguarda le esportazioni di fertilizzanti e cereali – sono una delle ragioni della crescente insicurezza alimentare globale, ha sottolineato Putin. Se ci sarà una carestia nei Paesi più poveri del mondo, “sarà tutta colpa dell’amministrazione statunitense e della burocrazia europea”.
I problemi di approvvigionamento alimentare sono sorti negli ultimi anni a causa delle “azioni miopi di coloro che sono abituati a risolvere i loro problemi a spese altrui”, distorcendo i flussi commerciali e stampando denaro in una sorta di “politica coloniale predatoria”, ha sottolineato Putin.
La Russia è pronta a inviare cibo all’Africa e al Medio Oriente, dove la minaccia di carestia è più grave, ma deve affrontare gli ostacoli “logistici, finanziari e di trasporto” imposti dall’Occidente ha tuonato il capo del Cremlino.
Secondo l’ex funzionario del KGB le politiche intraprese dai leader dell’UE e degli Stati Uniti stanno esacerbando le disuguaglianze e le divisioni nelle loro società, non solo in termini di benessere ma anche di valori e orientamenti dei vari gruppi di potere.
“Un tale distacco dalla realtà, dalle esigenze della società, porterà inevitabilmente a un’ondata di populismo e alla crescita di movimenti radicali, a gravi cambiamenti sociali ed economici, al degrado e, nel prossimo futuro, a un cambiamento delle élite”, ha affermato il leader russo.
Infine concentrandosi sulla politica interna, Putin ha affermato che a sovranità della Russia non può essere parziale; tutti i suoi elementi sono ugualmente importanti e si completano a vicenda, e l’economia è uno di questi. Sono cinque i principi chiave che il Paese seguirà nello sviluppo economico: Apertura, libertà, giustizia sociale, infrastrutture e sovranità e tecnologia. La Russia “non seguirà mai la strada dell’autoisolamento e dell’autarchia”, ma espanderà le interazioni con chiunque desideri commerciare, ha detto Putin, aggiungendo che ci sono “molti Paesi che lo vogliono”.
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