Un altro capolavoro di Massimo Stano. Il campione olimpico della 20km di Tokyo trionfa nella 35 km di marcia Mondiali di Atletica di Eugene.
Una gara perfetta: con sapiente gestione lungo un tragitto lungo e con il caldo che via via si è fatto più impegnativo. Poi, come sua tradizione, l’allungo negli ultimi km. E, infine, l’allungo nell’ultimo km.
Ma nonostante la fatica, riesce a deviare di qualche centimetro per raccogliere dal pubblico una bandiera dell’Italia per portarla con sé al traguardo. Massimo Stano ha chiuso in 2 ore 23 minuti e 14 secondi. Sull’arrivo il dito in bocca come dedica per la figlia.
Quella di Stano è anche la prima medaglia d’oro per l’Italia ai Mondiali di Atletica di Eugene.
La dedica a Palmisano
“Ci tenevo a vincere questo mondiale a dimostrare che Tokyo non è stato un caso e che potevo fare bene anche su una distanza diversa. Mi sentivo e nella mia testa non poteva finire che così”. Sono contento di non aver deluso le aspettative e di aver portato un oro che tutti si aspettavano, e perché così il movimento della marcia può avere nuova linfa. Una dedica speciale ad Antonella Palmisano, che non ha potuto gareggiare qui ma sono sicuro che sarebbe stata in grado di ripetersi come ho fatto io”. Il riferimento è al fatto che la campionessa olimpica nella 20km ha dovuto saltare i mondiali a causa di un infortunio.
Entusiasta il Direttore Tecnico dell’Italia ai Mondiali di atletica, Antonio La Torre: “Stano ha aperto una nuova era – ha detto ai microfoni di Rai Sport -. Guardate gli ultimi chilometri. Il suo è un lavoro quotidiano ed è basato su evidenze scientifiche. E’ l’unico dei nostri eroi di Tokyo arrivato intero al Mondiale pur con qualche problema. E questo risultato dà un colore diverso a questa spedizione. Diventa lui il capitano a dire a tutto il resto della squadra: ‘continuiamo a Monaco destinazione Parigi 2024’ “.
Stano nella storia
Massimo Stano è nella storia della marcia e dello sport italiano. Dopo l’oro olimpico a Tokyo lo scorso anno nella 20 km, oggi il 30enne marciatore pugliese, portacolori delle Fiamme Oro, è diventato il quinto italiano a laurearsi campione del mondo in una gara di marcia, il primo nella nuova distanza introdotta dalla federazione mondiale.
Primo italiano campione del mondo, Maurizio Damilano nella 20 km a Roma ’87. Il piemontese di Scarnafigi bissò il titolo quattro anni dopo sempre nella 20 km, a Tokyo, dopo l’avvincente duello con l’allora sovietico Mikhail Shchennikov che decise di sprintare quando però mancava ancora un giro di pista al traguardo e poi venne battuto dall’azzurro. Campione del mondo anche il milanese Michele Didoni nel 1995 a Goeteborg nella 20 km. Campione iridato nella massacrante 50 km il milanese Ivano Brugnetti nel 1999 a Siviglia (oro postumo a seguito della squalifica per doping del vincitore, il russo German Skurygin). Al femminile una sola medaglia d’oro, quella della compianta siciliana Annarita Sidoti nel 1997 ad Atene nella 10 km su pista, gara che non fa più parte del programma mondiale.