Arresti cardiaci dilaganti: la polizia mobilitata nel Regno Unito

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Polizia Si vorrebbe non crederci, ma i vaccini sono stati così efficaci nel combattere il covid e nel  migliorare la salute generale delle persone che in Inghilterra e Galles gli agenti di polizia vengono ritirati dalla lotta alla criminalità e dai loro compiti abituali per occuparsi dell’assistenza sanitaria trasportando persone con arresto cardiaco al pronto soccorso: un terzo del loro tempo viene ormai dedicato a quest’opera di surrogazione sanitaria. In pratica si devono far carico di un servizio nazionale sanitario che non è affatto riuscito a riprendersi dalla crisi covid e ora è in spaventoso ritardo rispetto alle richieste, carente di medici e di personale infermieristico che si pensa di importare da altri Paesi. E così ci  si rivolge agli agenti: il capo della polizia di sua Maestà, Andy Cooke ha detto all’ Independent che sempre più spesso accade di essere contattati dal servizio ambulanze che proprio non ce la fa ad intervenire in caso di crisi cardiache.  Olivia Pinkney, capo nazionale per la polizia locale, ha avvertito che gli agenti sono costretti a sacrificare la lotta alla criminalità e a prendere decisioni “che non sono nella posizione migliore per prendere”. Infatti poliziotti dovrebbero diventare degli esperti nell’uso dei defibrillatori

Tutto questo viene detto apertamente, ma ciò su cui si tace è la ragione principale di tutto questo ovvero l’impennata delle chiamate per crisi cardiache che è molto più elevata rispetto alla media degli altri anni e che  andata aumentando durante il 2021 per dilagare nel 2022. Per la verità nessuno offre spiegazioni perché accusare il covid come malattia – come pure si tenta di fare – non spiega come mai questo aumento non si sia verificato prima delle campagne vaccinali, quando però la malattia già c’era ed era estremamente diffusa, almeno stando ai test Pcr peraltro usati in maniera surrettizia. Attribuirlo a un misto tra le conseguenze dei lockdown e della diminuita assistenza sanitaria può essere certamente più plausibile, ma in questo caso ci dovrebbe notare  una diminuzione rispetto ai picchi del 2020 – 2021. L’unica ipotesi che è in accordo sia nella dinamica temporale, sia nella rilevanza dei danni cardiaci provocati dai sieri a mRna, è che tutto questo sia una conseguenza dei vaccini il cui effetti collaterali si sommano, diventando sempre più preoccupanti.. Disgraziatamente si tratta anche dell’ipotesi che non può essere formulata pena la vendetta di Big Pharma: anche nei Paesi come la Danimarca nei quali è stata sospesa la vaccinazione per i giovani fino 18 anni, segno di massima preoccupazione, la misura viene presa cercando di non andare a mettere sotto accusa i vaccini, lasciando un’area di silenzio.

Per questo nonostante oltre 11.000 decessi in eccesso in Inghilterra e Galles negli ultimi 3 mesi molti dei quali per cause cardiovascolari, il governo non ha dato alcun segno di voler rispondere alla domanda sulle cause proprio perché questo colpirebbe molti degli sponsor vaccinali che hanno  voluto imporre un trattamento sperimentale alla massima parte della popolazione punendo, sbeffeggiando e demonizzando chi non ci stava. Farsi domande a questo punto è come puntarsi l’indice da soli e questo vale per le burocrazie mediche, così come per la politica, per i media come per i potentati economici che li detengono e che sono stati protagonisti della psicopandemia. Da questi non ci si può aspettare alcuna verità

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