Trump attacca Biden e l’Fbi. La base dei conservatori è con lui

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Trump – L’Fbi “mostro feroce controllato da Democratici e media” e Joe Biden “pericolo per la democrazia” da cacciare fin dalle elezioni di novembre, per “mettere fine alla sua carriera politica” e a quella della Speaker della Camera, la democratica Nancy Pelosi. Sono le risposte di Donald Trump all’attacco del presidente degli Stati Uniti.

Il tycoon ha parlato a Wilkes-Barre, in Pennsylvania, a pochi giorni e poco distante dal luogo dove due giorni prima Biden aveva accusato il movimento trumpiano Maga, acronimo per Make America Great Again, di rappresentare una “minaccia per la democrazia”.

È la prima volta che Trump interviene in pubblico dopo le perquisizioni dell’Fbinel suo resort di Mar-a-Lago, Florida, dove gli agenti federali hanno sequestrato documenti segreti che il tycoon aveva portato via dalla Casa Bianca. C’era molta attesa.

I media americani erano incuriositi da cosa avrebbe detto sul raid, ma alla fine sono rimasti delusi. Trump ha rilanciato i suoi toni duri, ha accusato la “sinistra radicale di essere la vera minaccia per la democrazia, non la destra”, definito Biden l’uomo che “sta distruggendo l’America”, quello che “vuole eliminare gli avversari politici”attraverso le “incursioni nelle loro case”, e “facendo arrestare” coloro che hanno “protestato per le elezioni truccate” del 2020, cioè gli insurrezionisti che assaltarono il Congresso il 6 gennaio 2021.

Ma non ha aggiunto molto altro rispetto al recente passato. Il tycoon è tornato a puntare il dito contro l’Fbi, definendo gli agenti federali “molto disonesti”, ma ha anche lanciato un avvertimento: lui “non verrà silenziato” dalle indagini.

Pur senza dirlo chiaramente, l’ex presidente è pronto a ricandidarsi per la Casa Bianca nel 2024, ma probabilmente annuncerà la sua corsa soltanto dopo il risultato delle elezioni di novembre, quando si aspetta una “storica vittoria dei Repubblicani”.

Il solo dire ai sostenitori “abbiamo preso dieci milioni di voti più di Obama, lo rifaremo”, ha scatenato l’entusiasmo dei circa tredicimila supporters presenti al comizio. Il Mohegan Sun Arena era stipato in molti settori, ma qua e là si sono notati anche posti vuoti.

Dopo aver invocato la “pena di morte per i trafficanti di droga” e difeso la polizia, Trump ha lodato il presidente russo Vladimir Putin, definito “intelligente”, e il leader cinese Xi Jinping, chiamato “The King”, il re, perché “bravo a fare un decreto che lo proclamasse presidente a vita”.

Nella sua rassegna internazionale, il tycoon ha ricordato di quando avvertì il cancelliere tedesco Angela Merkel a non firmare accordi con la Russia sul gasdotto Nord Stream. “Angela – ha spiegato – mi chiese perché lo pensassi, e io le dissi: perché finirai per dipendere dal gas russo. E adesso ne vediamo le conseguenze”.

Il tycoon ha ricordato che se ci fosse stato ancora lui alla Casa Bianca, “la Russia non avrebbe invaso l’Ucraina”. Alla fine, però, oltre ad aver promesso di difendere i “principi cristiano-giudaici” d’America, l’ex presidente non ha aggiunto messaggi diversi da quelli già lanciati all’indomani delle perquisizioni a Mar-a-Lago attraverso la sua piattaforma social ‘Truth’.

Ha ripetuto le accuse già sentite in altri comizi nei mesi scorsi, a cominciare da quelle, mai provate, di frodi elettorali. La vera differenza rispetto ai recenti comizi è che ha parlato molto di più, quasi due ore, tenendo sempre alto l’entusiasmo della sua base.

A conferma che, a prescindere dai suoi messaggi, lo zoccolo duro degli elettori conservatori è con lui, come è apparso dal boom di donazioni alla sua campagna. Le rivelazioni sui documenti sequestrati in Florida nel suo resort non hanno incrinato la fede dei trumpiani: il candidato 2024 per i Repubblicani è solo uno e si chiama Donald Trump.

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