Sull’orlo del precipizio

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Precipizio – In questi giorni siamo assaliti dalla discussione sulle banche, sulla loro possibilità di tenuta o sul prossimo armageddon, su cosa deve fare la Fed o la sua succursale Bce per rimediare alla situazione, sulla recessione alle porte o sulla possibilità invece che tutto si aggiusti. Si tratta quasi sempre di dispute irte di tecnicismi che tuttavia non colgono nella sua vera realtà il marciume del sistema finanziario fondato sul dollaro:  i numeri davvero significativi non vengono alla luce, anzi vengono rimossi  tanto sono imbarazzanti e spaventosi. Uno di questi dati è impressionante:  l’83% di tutti i dollari Usa che ora esistono nel mondo sono stati creati  solo negli ultimi 22 mesi; da maggio 2021, in pratica pratica più di quattro dollari su cinque non appartengono alla lunga storia della divisa americana, ma sono stati “fabbricati” .negli ultimi 700 giorni. Tuttavia  a quanto sembra gli Stati Uniti e gli altri partecipanti non sono diventati più ricchi dell’83 % anzi la popolazione americana vive in stato di perenne angoscia nel passare da un lavoretto precario a un altro e passando il resto del tempo a fare la fila per gli aiuti alimentari, mentre in Europa si comincia a vedere plasticamente il disastro e la rivolta cova dovunque. e del resto questo fiume di denaro non ha alcun valore reale sottostante, quindi alla fine crea un valore fittizio solo per chi lo crea.

C’è stata forse un’inflazione folle al 500 per cento, tanto per dire, che abbia costretto  le autorità monetarie a emettere nuova liquidità solo per coprire tutti i vari obblighi dei loro governi? L’inflazione c’è stata, ma è generalmente al di sotto del 20 per cento e allora si potrebbe pensare che con tanto denaro in più i banchieri inseguano le persone per offrire prestiti  da milioni di dollari giusto per liberarsi di tanto esorbitante denaro e invece siano dentro una crisi di liquidità così grave che  la Fed ha dovuto iniettare 300 miliardi di dollari di nuova liquidità nel sistema bancario in una sola settimana solo per stabilizzare le cose almeno per il momento: nuotiamo nel denaro eppure stiamo affogando nell’asciutto. Tanto per fare un paragone è come se un ferito da una lama di coltello vada al pronto soccorso dove invece di suturare la ferita per evitare il dissanguamento si sostituisca il sangue perso dal paziente con continue e massicce trasfusioni molto più ampie del sangue perso. Ma ciò non toglie che la prognosi sia infausta.  In realtà si è dentro una logica infernale per ché se la Fed e la Bce possono ancora stabilizzare temporaneamente la situazione aprendo la manichetta dei dollari o degli euro, ma questi interventi si rivelano sufficienti per periodi di tempo sempre più brevi, come se la corrente che porta al collasso diventasse  sempre più forte e portasse verso le cascate . Del resto questa è proprio una via senza uscita si continua ad iniettare il germe mortale pensando – o sarebbe meglio dire facendo credere – che questo possa effettivamente portare alla guarigione.. Ma così non è: nessuno  presume più che il futuro assomigli al passato permettendo di valutare il rischio e garantire così le attività finanziarie;  la fede nel “business as usual” è persa e si avvicina il giorno in cui le stesse istituzioni finanziarie diventeranno insolventi, trascinando nella polvere capitali, risparmi e vite travolte dalla tempesta.

Un solo numero, mai citato, ci porta su due  piste: la prima è che in questo contesto la dedollarizzazione ha sì un carattere geopolitico, ma ormai è anche una difesa contro una moneta il cui valore nel futuro è una pura scommessa tanto più che gli Usa continuano ad accumulare debito per mille miliardi ogni anno. Insomma  il dollaro non lo vuole più nessuno sia perché è una moneta che espone al pericolo di un suo sequestro nel caso qualche Paese non si adegui alle direttive di Washington  come è accaduto per la Russia, sia perché è ormai una divisa totalmente insicura e a forte rischio di crollo. Così si usano con sempre maggiore frequenza altre monete che alla fine rendono ancora più precaria la vita del cosiddetto biglietto verde. La seconda è che le emergenze le quali dal 2020 sono diventate il fulcro della politica, sono state create, incentivate, drammatizzate con lo scopo di nascondere la crisi sistemica e portare a un controllo autoritario delle popolazioni proprio per consentire ai poteri economico finanziari ( e i loro burattini politici)  di mantenere il potere anche nel disastro che hanno provocato.

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