Francia – Il giornale Libération ha pubblicato un sondaggio in cui si chiede agli intervistati un giudizio su Macron rispetto all’inizio del primo mandato.
Quello che ne viene fuori è un ritratto poco edificante del presidente della repubblica francese: meno rassicurante, meno competente e meno vicino ai francesi (quest’ ultimo per il 74% degli intervistati).
Quello che è certo è che questa riforma delle pensioni e soprattutto il modo in cui è stata varata, ha creato una definitiva rottura tra Macron e i francesi.
Ma come si è arrivati a questo punto? Macron viene eletto nel 2017 prendendo una grande parte dell’elettorato del partito socialista (che quell’anno, sorprendentemente, viene votato, anche per proprie colpe, solo dal 6% dei cittadini). Nel secondo mandato, invece, ruba l’elettorato al partito repubblicano che, nonostante una candidata forte, non arriva al 5%.
In poco più di 5 anni è riuscito a scontentare una percentuale sempre crescente di cittadini e il sondaggio di Libération ce ne mostra i motivi: è considerato autoritario e divisivo. Il ricorso massiccio all’articolo 49.3 che prevede che il consiglio dei ministri si assuma la responsabilità di varare una legge senza il voto parlamentare, è una delle facce dell’autoritarismo macroniano. Il 78% dei cittadini d’oltralpe ha dichiarato di essere contrario alla riforma, ma questo non sembra far vacillare le granitiche certezze del presidente.
Intanto a Sainte – Soline, durante le manifestazioni contro il nuovo bacino, le forze dell’ordine hanno sperimentato un nuovo dispositivo per effettuare degli arresti in differita. Durante la manifestazione hanno lanciato dei prodotti invisibili che restano per diversi mesi sulla pelle e sui vestiti. Controllati con le lampade UV, due manifestanti sulla via del ritorno, sono stati posti in stato di fermo.
Paradossalmente questa critica all’autoritarismo di Macron sta spingendo un numero sempre crescente di elettori a simpatizzare per un partito storicamente autoritario come quello di Marine Le Pen.