Ucraina, perché il Donbass è così importante

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Donbass – La crisi tra Russia e Ucraina e i venti di guerra, con il coinvolgimento della Nato e degli Stati Uniti, passano per molti temi economici legati al gas e territoriali legati a quelle terre che, dopo li scioglimento dell’Unione Sovietica del 1991, sono stati al centro di delicate situazioni politiche e identitarie. Tra queste terre contese, c’è la vasta area del Donbass dove sono sorte le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk.

Nel Donbass è in corso una guerra che va avanti da 8 anni tra i guerriglieri filorussi e le forze armate dell’esercito di Kiev che sostiene l’attuale governo sostenuto da Stati Uniti ed Europa. L’escalation del conflitto è avvenuta proprio durante il colpo di stato di febbraio in Ucraina con l’intensificarsi dei bombardamenti, la minaccia russa di un’invasione e il riconoscimento da parte di Putin delle due repubbliche di Donetsk e Lugansk, in pieno contrasto con Biden e la Nato.

Dove si trova il Donbass e perché è importante

Il Donbass è una vasta area che si trova al confine tra l’Ucraina sud-orientale e la Russia e si affaccia sul Mar d’Azov, conosciuto come il mare meno profondo del mondo. La regione geografica comprende gli Oblast di Donetsk e Lugansk in Ucraina e l’Oblast di Rostov in Russia. Il nome Donbass deriva dal russo Донецкий угольный бассейн (Bacino minerario del Donec). Il riferimento è alle alture che sovrastano il Donec, un affluente che proprio in questa regione va ad immettersi nel fiume Don.

L’importanza del Donbass, oggi al centro della guerra tra Russia e Ucraina, è soprattutto economica, grazie alla ricchezza di minerali e carbone che fa di questi rilievi un vero e proprio tesoro, un polo minerario molto redditizio. Basta pensare che prima del conflitto gli oblast di Donetsk e Lugansk contribuivano al 30% dell’export totale dell’Ucraina e potevano essere considerati a tutti gli effetti il carburante del paese. A venire esportati non erano solo i materiali grezzi estratti, ma anche i prodotti dell’indotto che venivano venduti all’estero per una quantità che superava la metà della produzione totale. E il 22% della produzione veniva esportato proprio nella vicina Russia. Le risorse del sottosuolo sono quindi una delle cause che hanno portato il Donbass al centro del conflitto tra Russia ed Ucraina, combattuto con missili, bombardamenti e gasdotti.

Quando è iniziata la guerra nel Donbass

La guerra nel Donbass è iniziata il 6 aprile del 2014, quando un migliaio attivisti filorussi occupò la sede del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina nella città di Lugansk. Da circa un mese chiedevano al governo di Kiev di indire un referendum simile a quello che era appena stato votato in Crimea. Da quella data, gli scontri si sono allargati fino a raggiungere prima le Donetsk e Kharkiv, poi altre città strategiche della regione. Gli scontri sono proseguiti contrapponendo da una parte le forze armate ucraine e dall’altra i ribelli sostenuti dalla Russia.

In realtà la guerra nel Donbass si inserisce in un contesto molto più ampio, quello del conflitto russo-ucraino che è iniziato il 24 febbraio 2014, in seguito del colpo di stato con l’occupazione degli edifici governativi di Kiev e di altre città da parte degli oppositori Euromaidan che da giorni stavano portando avanti delle proteste in un clima di crescente violenza. Questo ha avuto l’effetto di rovesciare il governo di Janukovic, che era in carica da quattro anni.

Repubblica Popolare di Donetsk

La Repubblica Popolare di Donetsk si è autoproclamata indipendente il 7 aprile 2014, in seguito alle azioni dei ribelli separatisti filorussi guidati da Pavel Gubarev. L’attuale presidente è Denis Pusilin che il 7 settembre 2018 ha sostituito Aleksandr Zacharcenko, ucciso in un attentato con un’autobomba.

La Repubblica Popolare di Donetsk è una repubblica presidenziale che si estende su un’area di 8.539 km² e ha una popolazione di 2.244.547 abitanti. La lingua ufficiale è il russo e la moneta è il rublo. La capitale è Donetsk e le altre città importanti sono Makeevka, Gorlovka e Enakievo. In Italia ha due sedi diplomatiche a Torino e Verona.

Repubblica Popolare di Lugansk

La Repubblica Popolare di Lugansk si è autoproclamata indipendente il 12 maggio 2014, in seguito alle azioni dei ribelli separatisti filorussi che elessero Valerij Bolotov come primo presidente. L’attuale presidente è il suo successore Leonid Pasecnik.

La Repubblica Popolare di Lugansk è una repubblica semipresidenziale che si estende su un’area di 8352 km² e ha una popolazione di 1.506.549 abitanti. La lingua ufficiale è il russo e la moneta è il rublo. La capitale è Lugansk e le altre città importanti sono Krasnyj Luc e Alcevsk.

Le repubbliche di Donetsk e Lugansk sono indipendenti? Chi le ha riconosciute

Le due repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk si sono autoproclamate indipendenti in seguito all’esito del referendum dell’11 maggio 2014 che ne ha sancito l’indipendenza con l’89% di voti favorevoli conto il 10% di voti contrari, ma è stato ampiamente contestato e dichiarato illegittimo a livello internazionale.

Gli stati che riconoscono le due repubbliche sono la Russia, l’Ossezia del Sud e la Siria. In particolare, il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto ufficialmente la loro legittimità durante il discorso del 21 febbraio 2022. L’Ucraina rivendica l’intero territorio come parte integrante dello Stato, mentre Onu ed Unione Europea hanno rifiutato il riconoscimento delle repubbliche di Donetsk e Lugansk.

https://notizie.virgilio.it/donbass-repubbliche-di-donetsk-e-lugansk-1522461

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