Sono in corso da alcune settimane i primi test di Amazon a Seattle sul nuovo prototipo di robot umanoide. Digit è in grado di spostare, afferrare e manipolare gli articoli negli spazi e negli angoli di un magazzino.
Il nuovo modello di robot di b, realizzato in collaborazione con Agility Robotics, che si unirebbe agli oltre 750 mila robot al lavoro nelle operazioni della società. La società ipotizza di usare Digit, che è dotato di due gambe, due braccia e occhi luminosi, inizialmente per raccogliere i contenitori dopo che sono state svuotati. Il chief technologist di Amazon, Tye Brady, garantisce che i robot sono progettati soprattutto per essere utilizzati “come strumenti che estendono le capacità della nostra forza lavoro, non per sostituirla”, l’obiettivo sarebbe quello di rendere l’esperienza lavorativa dei dipendenti “migliore, più semplice e meno ripetitiva”. Nemmeno a lungo termine Brady dice di immaginare un centro logistico completamente robotico, senza personale. Dopo la presentazione di Digit, si è diffuso comunque un allarme per il possibile impatto sul lavoro, im particolare sui media britannici.
Il Guardian ha infatti segnalato i timori di licenziamenti tra gli 1,5 milioni di dipendenti del gruppo. Il Sun parla di rischio di ‘job-pocalypse’, apocalisse del lavoro e ricorda l’annuncio del gruppo di telecomunicazioni Bt che sostituirà con l’intelligenza artificiale oltre diecimila lavoratori, entro la fine del decennio.
Intervistato dalla Bbc, un sindacalista della britannica Gmb, Stuart Richards, descrive l’automazione di Amazon come una “corsa a capofitto verso la perdita di posti di lavoro” con già centinaia di impieghi che sarebbero scomparsi nei centri logistici. Amazon d’altro canto, rivendica che, negli ultimi dieci anni, la crescita dell’automazione si è accompagnata a centinaia di migliaia di assunzioni e alla nascita di oltre 700 categorie di nuovi tipi di lavori qualificati che prima non esistevano nell’azienda. Inoltre i tassi di incidenti , nel 2022, sono stati inferiori del 15% nei siti logistici robotizzati della società rispetto ai quelli non robotizzati nel 2022.
Oltre a Digit, Amazon ha presentato un altro robot innovativo, Sequoia che trasforma il modo in cui i prodotti vengono immagazzinati e viene gestito l’inventario dalla società. Sequoia consente di identificare e stoccare i prodotti il 75% più velocemente e evadere gli ordini tagliando i tempi del 25% ed è già in funzione a Houston, in Texas.
Amazon Italia ha 18mila dipendenti a posto indeterminato
Amazon Italia ha presentato, nei giorni scorsi a Genova, i numeri della sua presenza in Italia. Lo ha fatto in un incontro con i sindaci dei comuni italiani in cui l’azienda è presente con i propri centri. Ecco i numeri: la creazione di 18 mila posti di lavoro a tempo indeterminato, 4 mila dei quali solo nel 2022, ai quali si aggiungono gli oltre 108 mila occupati dell’indotto, 60 tra siti e uffici logistici in tutta Italia, 16,9 miliardi di euro investiti dal 2010 e oltre 21 mila piccole e medie imprese italiane che vendono sulla piattaforma.
L’occasione è stata l’apertura del centro di Amazon di Genova-Campi, avvenuta in concomitanza con l’assemblea annuale dell’Anci, al via da oggi nel capoluogo ligure. Durante l’incontro con i sindaci l’azienda ha fatto il punto sulla sua presenza in Italia, raccontando anche del proprio impegno per la sostenibilità e dell’impatto positivo generato dai numerosi progetti intrapresi a sostegno della comunità locale.