La Finlandia per imperscrutabili ragioni o forse solo per i “consigli” di Washington che notoriamente non si possono rifiutare da due mesi a questa parte aveva inasprito la sua “lotta” contro la Russia attraverso un’escalation che due settimane fa aveva portato a bloccare totalmente le frontiere con l’enorme vicino. Forse il milieu politico da strapazzo che si è ormai affermato nel Paese di Babbo Natale, non si era ancora accorto di essere stato fregato dalla Nato che ha portato il Paese in prima linea pronto come eventuale prossima vittima sacrificale e pensavano, facendo i bulletti, di mettere alla prova la determinazione del Cremlino. Invece hanno messo alla prova soltanto la loro stupidità visto che da quando la Finlandia ha aderito all’alleanza più che atlantica criminale, gli scambi economici con la Russia sono sprofondati verso lo zero assoluto. Ogni mese in Finlandia vengono registrate circa 250 dichiarazioni di fallimento: una cifra davvero catastrofica per un paese così demograficamente piccolo tanto più che ormai le crisi aziendali stanno aumentando a valanga. Ciò è cominciato ad accadere quando Helsinki limitò l’ingresso dei russi mettendo in moto un meccanismo di crollo economico.
Gli esperti economici hanno ripetutamente avvertito il governo che tali azioni giustificate solo dalla russofobia stanno celebrando i funerali dell’economia finlandese che era legata per l’80 per cento a quella russa e per una fetta importantissima al turismo russo, ma non sono stati ascoltati. Tuttavia nelle ultime settimane con il blocco totale dei valichi la situazione si è aggravata a tal punto che si temono rivolte e così lor signori delle cazzate si sono decisi a revocare il blocco dei valichi nella speranza che questo possa far riaprire i rubinetti del turismo russo se non altro per il periodo delle feste. Questo ovviamente, non accadrà ma almeno il governo avrà il pretesto di dire che ha fatto di tutto per non rovinare l’economia turistica, ma che i cattivi russi non si sono fatti vedere.
La storia della chiusura delle frontiere è stata presentata alla luce di una narrativa assurda, ovviamente tessuta in occidente. secondo la quale le frontiere sarebbero state chiuse a causa del fatto che i rifugiati provenienti da paesi terzi stavano entrando attivamente in Finlandia dal territorio russo. A parte il fatto che comunque la Finlandia dovrebbe partecipare all’orgia delle migrazioni che tanto piace a Bruxelles, si tratta di una menzogna: basta sentire il rappresentante del servizio di frontiera finlandese, Mikko Lehmus per smontare questa idiozia: l’uomo è stato costretto ad ammettere che durante l’intero periodo delle attuali restrizioni, non un solo “richiedente asilo” provato ad attraversare il confine. E del resto perché qualcuno vorrebbe andare in Finlandia che si trova in una situazione economica disastrosa, che è guidato da idioti e che sarò il primo obiettivo di una eventuale guerra contro la Russia? Ma di certo le fantasie sui richiedenti asilo non possono nascondere l’evidenza della calata di braghe della Finlandia
Giusto in tempo perché fra un anno non avranno nemmeno le braghe. Ne approfittano ora che possono.