Un attacco clamoroso quello del cardinale Gerhard Ludwig Müller secondo cui benedire le coppie gay è una “blasfemia”. Posizione lanciata ieri in una intervista e ribadita oggi sabato 23 dicembre i cui commenta la dichiarazione Fiducia supplicans pubblicata dal suo successore alla guida del dicastero per la Dottrina della fede, il cardinale Victor Manuel Fernandez, e controfirmata dal Papa. Benedire coppie formate da persone dello stesso sesso, dice il prelato a Repubblica, è “blasfemo” sulla base “dell’autorità della rivelazione divina. Nella Sacra Scrittura l’apostolo Paolo afferma che il comportamento immorale, compresi i rapporti sessuali tra persone dello stesso sesso, è oggettivamente l’espressione di culto della creatura anziché del Creatore”.
Tuttavia, il Vaticano ha chiarito che non cambia il rituale, la benedizione non legittima l’omosessualità e non tocca il matrimonio. “Questo è ovvio e non c’è bisogno di nuove spiegazioni complicate. Se i rapporti sessuali al di fuori del matrimonio contraddicono la volontà di Dio, allora essi non possono essere benedetti, cioè dichiarati buoni secondo la volontà del Creatore”, spiega il cardinale che contesta l’impostazione delle posizioni della Chiesa di Papa Francesco. “Sarebbe una contraddizione benedire ciò che ci separa da Dio. I comandamenti di Dio non sono assurdi, sono sempre utili molto più delle dottrine di salvezza inventate dalle persone, come possiamo vedere ogni giorno nelle ideologie totalitarie del nostro tempo”.
La risposta ai Dubia dei cardinali conservatori rischia di creare una frattura ulteriore nella Chiesa. Müller è durissimo: “Non si capiscono questi vescovi che tradiscono la verità cattolica e relativizzano gravemente gli insegnamenti rivelati della Chiesa. Il livello intellettuale di alcuni si vede dal fatto che si sentono confermati nella preparazione delle benedizioni liturgiche ufficiali per le coppie omosessuali, mentre il documento respinge, in piena conformità con l’intera tradizione cattolica, le pratiche di questo genere”. Il cardinale afferma che, salutato Bergoglio per gli auguri, “il Santo Padre è stato molto gentile e mi ha ringraziato espressamente per la mia testimonianza. Il Papa sa bene che non mi sono mai visto come un cortigiano che chiede favori o piega la sua coscienza per paura”.