L’Iran allerta le truppe: “Vendetta inevitabile”. Sale la tensione

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Gli Stati Uniti sono in massima allerta e si stanno preparando attivamente per un attacco “significativo” da parte dell’Iran che potrebbe giungere entro la prossima settimana

Secondo gli Stati Uniti potrebbe presto verificarsi un attacco significativo dell’Iran contro Israele. Teheran sarebbe pronta a vendicarsi di quanto accaduto la scorsa domenica, quando aerei delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno colpito il consolato iraniano a Damasco, in Siria, provocando almeno quindici morti, compreso Mohammad Reza Zahedi, un comandante del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica (IRGC) di altissimo grado. Gli Usa sono in stato di massimo allerta e si stanno preparando al peggio, ovvero ad una risposta che potrebbe giungere entro la prossima settimana. “L’attacco israeliano non rimarrà senza risposta. La vendetta dell’Iran è inevitabile e Teheran deciderà come e quando effettuare l’operazione di rappresaglia”, ha detto il capo di stato maggiore delle forze armate iraniane, Mohammad Bagheri, citato da Irna. Che ha poi proseguito: “Il recente attacco israeliano alla sede del consolato iraniano nella capitale siriana, Damasco, è una sorta di follia e rappresenta il suicidio del regime sionista”.

L’allarme degli Usa

Alcuni funzionari dell’amministrazione Biden hanno dichiarato alla Cnn che un attacco da parte dell’Iran sarebbe “inevitabile”, un’opinione condivisa anche dalle loro controparti israeliane. I due governi stanno quindi lavorando per prepararsi a quello che verrà, poiché entrambi prevedono che la risposta dell’Iran potrebbe svolgersi in molti modi diversi. E colpire, va da sé, siti o risorse israeliane o americane nella regione.

L’emittente statunitense Cbs ha fatto sapere che Washington avrebbe raccolto informazioni secondo cui l’Iran starebbe effettivamente pianificando un attacco di ritorsione che includerebbe l’utilizzo di uno sciame di droni Shaheed e missili da crociera. I funzionari Usa avrebbero inoltre affermato che i tempi e l’obiettivo nel mirino di Teheran sono sconosciuti, ma che una risposta proporzionale all’attacco di Damasco potrebbe consistere nel colpire una struttura diplomatica israeliana. È probabile, dicono le stesse fonti, che l’attacco possa avvenire da qui alla fine del Ramadan della prossima settimana. Un’altra importante incognita coinciderebbe dal luogo dal quale verrebbero lanciati i droni e i missili: dall’Iraq o dalla Siria?

L’imminente attacco iraniano è stato uno dei principali argomenti di discussione durante la telefonata del presidente Joe Biden con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu. Un attacco diretto contro Israele da parte dell’Iran è uno degli scenari peggiori a cui l’amministrazione Biden si sta preparando. Non è difficile capire il motivo: un episodio del genere, infatti, potrebbe causare una rapida escalation in Medio Oriente, e quindi una guerra vera e propria tra Israele e Hamas. Questo ipotetico scontro, insomma, avrebbe le potenzialità di trasformarsi in un conflitto regionale più ampio, qualcosa che Biden ha cercato a lungo di evitare.

La promessa dell’Iran

Nelle scorse ore, il capo della Guardia rivoluzionaria iraniana Hossein Salami ha avvertito che “nessun atto” contro la repubblica islamica rimarrà senza risposta. “Nessun atto di alcun nemico contro il nostro sacro sistema rimarrà senza risposta. L’arte della nazione iraniana è spezzare il potere degli imperi e dimostrare la vittoria della verità e della fede”, ha detto in un discorso pronunciato in occasione della giornata di al-Quds, in solidarietà al popolo palestinese.

“I nostri uomini coraggiosi puniranno il regime sionista”, ha avvertito Salami, in un discorso dedicato in gran parte a lodare la resistenza del popolo palestinese e ad attaccare Israele e Stati Uniti. Salami ha sottolineato che il sostegno americano ai “crimini sionisti” li ha posti al “centro dell’odio”, non solo del mondo islamico, ma di gran parte della popolazione mondiale, secondo l’agenzia di stampa Tasnim.

Gli Stati Uniti si sono affrettati a informare Teheran che l’amministrazione Biden non era coinvolta nel blitz di Damasco e che non era a conoscenza in anticipo dell’attacco.

Gli Usa hanno quindi avvertito l’Iran di non utilizzare l’attacco israeliano come pretesto per attaccare il personale e le strutture statunitensi.

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