È sembrata un’occasione storica quando i leader degli stati più grandi d’Europa, Germania, Italia e Francia, hanno finalmente visitato Kiev giovedì. Le sirene del raid aereo ululavano mentre il loro treno notturno si fermava nella capitale ucraina. Il presidente francese Emmanuel Macron ha parlato di “un messaggio di unità europea”. Ma dietro le calde parole, c’era anche un sacco di freddo calcolo poiché i leader europei spingono per porre fine alla guerra il prima possibile. E’ davvero una scena patetica quella dei tre re magi, Macron, Draghi e Scholz che invertendo la tradizionale rotta sono andati verso oriente ad incontrare Zelensky. Da quando la Russia ha invaso l’Ucraina a febbraio, nessuno dei pesi massimi dell’Unione Europea aveva ritenuto opportuno visitare l’Ucraina. Macron, che si vantava di aver trascorso “almeno cento ore” al telefono con Vladimir Putin, ha dichiarato che si sarebbe recato a Kiev solo se lo avesse ritenuto “utile”. Il cancelliere tedesco Olaf Scholz ha parlato in modo sprezzante di non voler “unirsi alla coda di persone che fanno un rapido ingresso e uscita per un’opportunità fotografica”. Ma la visita di giovedì non si è rivelata particolarmente “utile” all’Ucraina, che ha chiesto disperatamente più armi; né era molto più di un servizio fotografico. A parte altri sei obici dalla Francia, tutto ciò che i leader europei hanno offerto è stato il sostegno all’offerta dell’Ucraina di diventare membro dell’UE in futuro. Ma quanto sarà grande lo stato ucraino se si unirà è un mistero. I visitatori hanno chiarito che vogliono che la guerra finisca il prima possibile e che si aspettano che Kiev faccia delle concessioni affinché ciò accada. L’Italia, che ottiene il 40 per cento del gas importato dalla Russia, aveva già iniziato a far circolare un piano di pace che costringerebbe implicitamente l’Ucraina a rinunciare al controllo politico sulla Crimea e sul Donbass. Sia l’Italia che la Germania hanno anche iniziato a minare le sanzioni contro la Russia consentendo alle loro compagnie energetiche di aprire conti in rubli per pagare gas e petrolio, contribuendo così ad alimentare la macchina da guerra di Putin. Macron, che era stato ampiamente criticato per aver recentemente dichiarato che la Russia non dovrebbe essere “umiliata”, ha raddoppiato questa idea. Ha detto che le dure condizioni imposte alla Germania dopo la sua perdita nella prima guerra mondiale erano state “un errore storico” che “ha perso la pace perché [la Francia] voleva umiliare la Germania”. L’implicazione è che se la Russia non viene trattata con clemenza ora, commetterà crimini molto peggiori in futuro, proprio come ha fatto la Germania nella seconda guerra mondiale. L’analogia di Macron è particolarmente inadatta poiché presume che la Russia abbia già perso la guerra. In questo momento però non è proprio così, la Russia controlla un quinto dell’Ucraina. Il segretario alla Difesa britannico Ben Wallace ha affermato che la Russia supera l’Ucraina in termini di fuoco di artiglieria di 20 a 1 in alcune aree.
Tre inutili re magi, Macron, Draghi e Scholz sono andati verso oriente ad incontrare Zelensky,
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