Un’indagine dei media cinesi Caixin e Pengpai Xinwen ha scoperto un vasto scandalo sul traffico di cadaveri. Dal 2015, 5.000 cadaveri umani sono stati venduti a prezzi elevati. In una macabra forma di riciclaggio, per essere utilizzati come materiali per impianti ossei.
Il caso è stato trasmesso in Francia dal Courrier international il 9 agosto. Il giorno prima, i media cinesi avevano pubblicato lo scandalo, prima di essere rapidamente censurati.
Secondo un procedimento ormai consolidato, i cadaveri potevano essere “spogliati della pelle e della carne” per partecipare alla creazione di impianti ossei. Per fare questo, una filiale dell’Istituto cinese di protezione dalle radiazioni, Shanxi Aorui Biomaterials Co., ha acquistato illegalmente questi cadaveri, situati in particolare nelle province di Guangxi, Shandong e Sichuan.
Un traffico che ha richiesto risorse ingenti, con ben settantacinque persone coinvolte che hanno ammesso la loro collaborazione. Anche gli istituti medici e le università sono stati coinvolti in questi piccoli accordi. Se un cadavere costa almeno 1.280 euro, i prezzi possono arrivare fino a 2.800 euro. I dipendenti hanno creato falsi moduli di donazione volontaria del corpo per consentire ad altri dipendenti di firmare il documento, affermando di essere parenti del defunto.
Un altro articolo di Xiang Dongliang pubblicato su WeChat indica che “anche le ceneri sono false!” “. Allo stesso modo censurato poco dopo la pubblicazione, l’ex giornalista deplora la posizione delle famiglie che possono poi ritrovarsi a pregare davanti alle ceneri di un altro defunto, o addirittura di un animale. Anche se la persona amata è in realtà smembrata altrove.