Le navi di Russia e Cina lavorano sempre di più a braccetto. Di fatto sia la flotta cinese che quella dello zar sono in continuo pattugliamento attorno al Giappone. E di fatto le navi da guerra di Pechino e Mosca stanno circondando il Paese nipponico con fare minaccioso. Si sono avvicinate anche quando il primo ministro giapponese, Fumio Kishida ha ospitato nella capitale un vertice con Stati Uniti, Australia e India, il Quadrilateral Security Dialogue. Ma la sfida al Giappone nel Pacifico non finisce qui. Le forze aeree cinesi e russe di fatto hanno condotto anche pattugliamenti aerei e strategici sia sul Mar del Giappone che sul Mar Cinese orientale, spingendosi fino al Pacifico in un quadro di operazioni che vengono definite come un piano annuale di cooperazione militare. Ma l’episodio che più di ogni altro ha fatto scattare l’allarme è avvenuto lo scorso 22 giugno quando il ministero della Difesa giapponese ha fatto sapere che le forze armate nipponiche hanno intercettato cinque navi da guerra russe. L’avvistamento è stato riportato da un cacciatorpediniere che ha attraversato lo stretto di Tsushima, quel tratto di mare che separa proprio il Giappone dalla Corea del Sud.
La flotta russa sarebbe rimasta ferma, davanti alle coste giapponesi, per una settimana, da Hokkaido del nord a Okinawa. A queste navi da guerra di Mosca se ne sarebbero aggiunte due cinesi. Una di quelle navi sarebbe la Lhasa, il secondo grande cacciatorpediniere della flotta russa. Secondo James Brown, analista e professore di scienze politiche alla Temple University di Tokyo, si tratterebbe di una “dimostrazione di forza sia da parte della Russia che da parte della Cina”. In totale, secondo il Sankei Shibum, solo nel mese di giugno davanti al Giappone sono state viste almeno 20 navi da guerra di cui 16 russe e 4 cinesi. La tensione inizia a salire.