Il chiarimento nella nota del III Reparto Operazioni del Comando generale delle fiamme gialle. Le sanzioni saranno applicate all’esercente o al professionista che rifiutano il pagamento elettronico
Fiamme gialle a lavoro sulle sanzioni relative al Pos, anche se due recenti note inviate sul territorio dal III Reparto Operazioni del Comando generale hanno chiarito diversi punti a riguardo.
Come annunciato da mesi, sono partite le multe per quegli esercenti che dal 1 luglio non sono ancora in regola con la fatturazione elettronica (l’obbligo del Pos è scattato lo scorso 30 giugno). In merito a ciò, va però segnalato che è stata fatta una precisazione, come riportato dai comunicati del Comando generale: la sanzione avviene solo nel caso in cui all’esercente venga richiesto da parte del cliente il pagamento elettronico e il primo non possa provvedere perché sprovvisto di dispositivo. Ne consegue che se nessun consumatore chiede di pagare con carta o bancomat, l’esercente senza Pos non incorrerà in alcuna multa.
Non solo. Nella nota diramata dal III Reparto Operazioni del Comando generale e riportata da Il Sole 24 Ore, viene fatto presente che “l’indicazione dei mezzi di pagamento elettronici la cui accettazione dà luogo all’applicazione della sanzione deve ritenersi tassativa”. Dunque, il negoziante o professionista “è sanzionabile quando non accetti pagamenti effettuati con carte di debito, di credito e prepagate e non anche con altri strumenti alternativi al contante”.
Ovviamente, in caso di oggettiva impossibilità tecnica (ad esempio, il dispositivo non funziona a causa di problemi di connettività), non deve scattare alcuna multa. La doppia sanzione di 30 euro + il 4% del valore della transazione negata verrà applicata solo all’esercente che rifiuta il pagamento elettronico.
Le operazioni di controllo nei confronti dell’esercente possono essere effettuate anche dagli agenti di polizia giudiziaria, e dopo la contestazione della trasgressione, il tutto verrà inviato al Prefetto della provincia. I dati verranno poi raccolti, con tanto di sanzione applicata, nel software Ares della Guardia di Finanza.
Controlli anche sulle eventuali frodi sui bonus edilizi concessi dal governo. Si parla di una vera e propria cabina di regia coordinata dal Comando generale della guardia di finanza allo scopo di individuare situazioni di rischio con la collaborazione di Agenzia delle Entrate.
In questa fase avranno importanza le segnalazioni di operazioni sospette, alle quali sarà assegnato un codice che consentirà il proseguimento delle indagini anche sul territorio. Lo scopo è quello di creare una rete di intelligence, non soltanto italiana, per lo scambio di informazioni.