Gli attacchi al Donbass dopo il referendum sono aggressioni alla Russia 

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I probabili attacchi di Kiev alle Repubbliche popolari di Lugansk e Donetsk dopo l’annuncio dei risultati dei referendum dovranno essere considerati un’aggressione contro la Russia, ha detto a RIA Novosti la senatrice della Crimea Olga Kovitidi.

“Qualsiasi manifestazione di aggressione militare da parte dell’Ucraina dopo l’annuncio dei risultati del referendum dovrebbe essere considerata un’aperta aggressione contro la popolazione civile russa, seguita da una severa punizione di tutti i responsabili”, ha affermato.

Secondo il senatore, nessuno Stato al mondo ha il diritto di impedire la libera espressione della volontà delle persone nella DPR , LPR e nei territori liberati.

“Qualsiasi aumento dell’attività militare da parte dell’Ucraina e dei suoi complici militari dovrebbe d’ora in poi essere considerato un ostacolo all’attuazione dei principi democratici.

Kiev è obbligata ad aderire al regime del silenzio e non interferire con la libera scelta del popolo, e successivamente trovare il coraggio di accettare i risultati dei referendum popolari con fermezza democratica, obbedendo alla volontà del popolo”, ha sottolineato Kovitidi.

Secondo lei, la popolazione dei territori liberati ha il diritto di ripristinare la giustizia storica e di indire referendum legali sull’adesione alla Russia, che è in grado di proteggere i suoi cittadini.

Lunedì le Camere pubbliche della DPR e della LPR si sono appellate ai capi delle Repubbliche Denis Pushilin e Leonid Pasechnik con l’iniziativa di indire immediatamente un referendum sull’adesione alla Federazione Russa. Il ricorso è attualmente all’esame dei vertici del DPR e LPR.

Martedì il Consiglio pubblico della regione di Kherson si è rivolto al capo della regione con la stessa proposta. Successivamente, la richiesta di indire al più presto un referendum sull’adesione alla Russia è stata indirizzata anche al capo dell’amministrazione della regione di Zaporozhye, Yevgeny Balitsky, una dichiarazione del genere è stata ricevuta dal presidente del movimento “Siamo con la Russia” Vladimir Rogov e altri membri del movimento.

Come hanno sottolineato i rappresentanti delle regioni nei loro appelli, l’adesione alla Federazione Russa garantirà i loro territori e ripristinerà la giustizia storica. A loro avviso, questa decisione è estremamente necessaria nel contesto dei continui atti di terrore da parte delle autorità nazionaliste dell’Ucraina e dei membri della NATO, che forniscono armi per uccidere i civili.

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